Ci sono libri e libri di cucina, così tanti che sogni di averli tutti. Ma c’è uno che per me è la Bibbia. Geniale, luminoso, accattivante per le mani che hanno voglia di provare. Sto parlando della “Grammatica dei sapori di Niki Seguit”. L’ho letto, sfogliato, arricciato le pagine in modo quasi compulsivo. Ogni volta che passo davanti alla libreria con i libri di cucina lo apro in una pagina casuale e vedo che storia mi racconta. Come un romanzo ma a differenza di esso puoi provare e trasformare in realtà quello che c’è scritto. Ti fa accarezzare nuove idee, ti mette in moto, accosta sapori a sapori che non avresti mai pensato, ti fa ridere.
Questa ricetta nasce da un suo consiglio rivisitando un dolce che avevo sperimentato. Provatelo ma più di tutto mettetevi vicino al comodino la sua Grammatica dei sapori e vedrete che ne varrà la pena. Per la base mescolate in una ciotola 75gr di burro ammorbidito, 45gr di zucchero a velo, 1 bustina di zucchero vanigliato, 1 cucchiaio d’acqua, 1 tuorlo sbattuto e 15gr di farina di mandorle. Iniziate a lavorare aggiungendo a poco a poco 125gr di farina setacciata. Fate riposare in frigo per 1 ora circa.
Adesso, versate in un’altra ciotola 70gr di succo di limone e 90 gr di zucchero semolato, mescolate bene fino a che lo zucchero non si sarà sciolto. Versate, poi, 2 uova e 1 tuorlo e 10cl di panna liquida, io aggiungo anche una spruzzata di cedro o di bergamotto. Cuocete la pasta per 20 minuti a 160° dopo aver bucherellato bene il fondo così che la cottura sia ben controllata. Abbassate il forno a 150°C e versate il vostro composto di limone lasciate cuocere per 15 minuti esatti.
Adesso preparate una ganache al cioccolato bianco. Io solitamente vado molto ad occhio in base a che stampo uso per la base della torta ma vi servirà altra panna liquida, una barretta di buon cioccolato bianco e burro. Fate sciogliere bene il tutto dentro ad un pentolino e una volta freddata la base versateci la vostra ganache. E’ un dolce lento che prende sapore ora dopo ora.